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Settimana Laudato sì – Testimonianza dal Gruppo Esperto Azione Clima

Il clima è un bene comune, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana (n.23)

Gli studiosi e professionisti di Parma del Gruppo Esperto Azione Clima lavorano nel territorio emiliano per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico in atto.
Assieme ad altri, partecipano al Gruppo di Lavoro sulla Crisi Climatica del Centro Etica Ambientale di Parma, ed in questi giorni sentono il bisogno di testimoniare la ricorrenza della pubblicazione dell’Enciclica Laudato sì unendosi ai tanti che si sono mobilitati nella settimana celebrativa in corso.
“Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana.” (n. 23) Con queste poche parole l’Enciclica Laudato Sì inquadra ed inaugura i paragrafi relativi ai cambiamenti climatici. Ogni parola di queste frasi va in perfetta risonanza con la nostra attività come gruppo Azione Clima.
Il clima è visto come bene comune: non sottoposto a confini o giurisdizioni. Produrre emissioni in un luogo può creare impatti catastrofici dall’altra parte del pianeta. E’ di tutti e per tutti: nessuno può ritenersi estraneo al problema in quanto ogni singolo essere umano subisce o gode degli effetti del clima nel luogo che abita. E’ un problema, e un’opportunità, trasversale e che ha due volti: quello della mitigazione e quello dell’adattamento.
Il primo chiama in causa il nostro modo di produrre, la nostra pericolosa e in un certo senso arcaica dipendenza dalla combustione per produrre energia e per spostarci. La necessità di mitigare il nostro livello di emissioni ci dice di guardare agli effetti di tutto quello che facciamo, perché la situazione non peggiori in modo tale da rendere molto più costoso, disumano e a volte impossibile abitare larghe fasce del nostro pianeta, con le conseguenze
geopolitiche immaginabili.
L’altro aspetto chiama in causa forse uno degli strumenti più potenti dell’essere umano, quella marcia in più che ci ha permesso in questi millenni di colonizzare il pianeta: la capacità di adattamento. L’aspetto curioso è che questa abilità che ci ha permesso di sopravvivere e prosperare negli ambienti più diversi, prendendo dalla natura quello che serviva e difendendosi dagli aspetti negativi, adesso deve essere chiamato in causa per difenderci da scenari di cui noi stessi portiamo sulle spalle una grande fetta di responsabilità.
Azione Clima si occupa soprattutto di adattamento perché riconosciamo che i cambiamenti climatici sono già tra noi, nelle nostre vite, nelle nostre estati sempre più calde, nei nostri inverni siccitosi, nelle allerte gialle, arancioni e rosse della Protezione Civile. E di fronte ad un cambiamento l’uomo dà il meglio di sé se si accorge che è meglio adattarsi, cambiare qualcosa della sua vita con l’obiettivo di vivere meglio e proteggere ciò che gli è caro.
Lo studio dell’adattamento ai cambiamenti climatici si risolve in azioni molto pratiche: dal preparare la città ad un evento atmosferico estremo al decidere di rendere verdi zone della città mirate dove vivono d’estate i nostri anziani, a rendere più resilienti e capaci di assorbire gli shock i nostri sistemi di produzione.
Siccome questi cambiamenti saranno in una certa parte inevitabili, soprattutto se non faremo abbastanza mitigazione, conviene prepararsi per tempo, con strategie, investimenti e azioni che si possano pianificare in modo ordinato.
La pandemia che ci ha investito brutalmente è sempre lì ad insegnarci che quando i cambiamenti sono forzati, veloci e disorganizzati i costi e le sofferenze non possono che moltiplicarsi.
“Quando lottiamo per l’ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento dell’ambiente si chiama felicità umana.” diceva Jose Mujica. Allo stesso modo, parlare di clima significa parlare delle “condizioni essenziali per la vita umana”, significa prendersi cura, non tanto per la natura in sé, che ritroverà i suoi equilibri, ma della società umana, delle nostra economia, delle nostre famiglie, “di tutti”.
Come ha detto di ritorno dalla Stazione Spaziale l’astronauta Luca Parmitano: «Questa fragilità così evidente ha l’effetto di farci pensare: qual è l’elemento più fragile? Me lo hanno chiesto anche al summit sul clima all’Onu. Era una domanda che non mi aspettavo: la cosa più fragile siamo noi uomini, è la risposta.”

Ing. Giovanni Tedeschi – Gruppo Esperto Azione Clima