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Presentazione

La pubblicazione del quinto rapporto IPCC e i risultati della COP21 di Parigi 2015 richiedono una rapida implementazione delle politiche di difesa dal cambiamento climatico tramite azioni pianificate di mitigazione e adattamento.

In Italia sono state recentemente prodotte: la Strategia Nazionale del Ministero Ambiente per l’Adattamento al Cambiamento Climatico (SNAC), un Quaderno di ARPAE su mitigazione e adattamento rivolto alle Autorità locali e regionali, delle Linee Guida per un Piano di Adattamento di Fondazione Lombardia per l’Ambiente. E’ inoltre in corso di istituzione un Osservatorio sulla Siccità da parte del Ministero dell’Ambiente.

Il passaggio dalle Strategie a dei Piani atti a contrastare gli effetti del cambiamento climatico fa registrare clamorosi ritardi anche rispetto alle misure intraprese dagli altri paesi avanzati. Infatti, se si escludono i tentativi di mettere in piedi dei Piani di adattamento alla scala locale da parte di alcune città, fra cui Ancona e Bologna, non si conoscono Piani e relativi programmi di attuazione adeguatamente finanziati.

Le informazioni che pervengono dalle Autorità centrali e regionali lasciano intendere che i Piani di mitigazione e adattamento andranno declinati a livello comunale e intercomunale sulla scorta di linee guida strategiche che Ministero e Regioni pubblicheranno a partire dal corrente anno.

In particolare, il Ministero ha annunciato di essere al lavoro su tre temi tesi a: individuare aree climatiche omogenee con indicazione dei relativi scenari climatici, definire azioni intersettoriali di adattamento e illustrare le modalità di partecipazione pubblica e le possibilità di partenariato socio-economico. La Regione Emilia Romagna è attualmente al lavoro sulla sua “strategia unitaria”, una strategia intersettoriale di Mitigazione e Adattamento che rappresenterà il quadro di riferimento per l’amministrazione regionale, gli Enti locali e le Organizzazioni sociali ed economiche.

Nei prossimi mesi gli Enti locali e le rappresentanze della società civile dovranno inevitabilmente rimboccarsi le maniche. Si tratterà di intervenire sul versante dell’informazione pubblica per una diffusa conoscenza collettiva della tendenza del clima e sul versante tecnico e pratico per dare il proprio contributo alla mitigazione e per avviare azioni di adattamento al cambiamento climatico. A tal fine occorrerà anche individuare Indicatori per misurare sia gli effetti del mutamento climatico sia l’efficacia delle possibili azioni di mitigazione e adattamento.

Le Amministrazioni locali dovranno inoltre occuparsi dell’adeguamento dei Piani territoriali e delle procedure amministrative ai nuovi fattori di pressione ambientale connessi al cambiamento climatico. Fra l’altro sarà necessario provvedere all’aggiornamento delle cartografie del rischio e rivedere le modalità di esecuzione della Valutazione Ambientale nell’ambito delle procedure di VIA e ValSAT.

A partire dallo stato di fatto della pianificazione in campo climatico nei territori del nord Italia, il Centro Acque – eu.watercenter dell’Università degli Studi di Parma dedica la propria Annual Conference alla trattazione degli effetti del cambiamento climatico e della pianificazione integrata delle misure di adattamento allo stesso.

La giornata sarà divisa in due sessioni: al mattino, relazioni sugli impatti in atto e sulle necessarie azioni di adattamento in alcuni settori chiave, al pomeriggio, presentazione e discussione dei contenuti tecnici e delle azioni previste dai Piani Acque e Alluvioni redatti dall’Autorità di Bacino del fiume Po, di recentissima approvazione.

Le relazioni, specificamente riferite agli scenari climatici dei Distretti Idrografici Padano e Appennino settentrionale, avranno un taglio pratico, applicato ai settori socio-economico-ambientali oggetto delle politiche amministrative e dell’attività professionale degli anni a venire. I partecipanti iscritti agli Ordini professionali potranno acquisire crediti formativi.

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